esorcismi

«Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; né chi interroga i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore».

(Libro del Deuteronomio 18,9-12)

 

San Michele Arcangelo


La nostra Diocesi non ha ancora un sacerdote esorcista e per tale motivo fa riferimento agli esorcisti della vicina Diocesi di Roma.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi alla Cancelleria della Curia Vescovile: 06.30.89.64.10 - posta@diocesiportosantarufina.it


 

... per saperne di più:

Dalla presentazione del Rituale degli Esorcismi

Per capire cos'è l'esorcismo si deve partire da Gesù Cristo e dalla sua stessa prassi.

Gesù Cristo è venuto per annunciare e inaugurare il regno di Dio sul mondo e sugli uomini. Gli uomini hanno una capacità di accogliere Dio nei loro cuori (Rom 5, 5). Questa capacità di accogliere Dio viene, però, offuscata dal peccato e talvolta il male, nell'uomo, occupa il posto dove Dio vuole vivere. Per questo Gesù Cristo è venuto a liberare l'uomo dalla dominazione del male e del peccato e così anche da tutte le forme di dominazione del maligno, cioè del diavolo e dei suoi spiriti maligni chiamati demoni, che vogliono deviare il senso della vita dell'uomo. Per questa ragione Gesù Cristo scacciava i demoni e liberava gli uomini dalle possessioni degli spiriti maligni, per farsi spazio nell'uomo, cosicché quest'ultimo acquisti la libertà verso Dio, il quale vuole dare il suo Spirito Santo all'uomo che è chiamato a diventare suo tempio (1 Cor 6, 19; 1 Pt 2, 5) per dirigere i suoi passi (Rom 8, 1-17; 1 Cor 12, 1 -11; Gal 5, 16-26) verso la pace e la salvezza.

Qui c'entra la Chiesa e il suo ministero. La Chiesa è chiamata a seguire Gesù Cristo e ha ricevuto il potere, da parte di Cristo, di continuare nel suo nome la sua missione. L'azione di Cristo per liberare l'uomo dal male si eserciterà attraverso il servizio della Chiesa e dei suoi ministri ordinati, deputati dal Vescovo per compiere i sacri riti indirizzati a liberare gli uomini dalla possessione del maligno. L'esorcismo è, allora, un'antica e particolare forma di preghiera che la Chiesa adopera contro il potere del diavolo. Ecco come nel Catechismo della Chiesa Cattolica viene spiegato cos'è l'esorcismo e come esso viene esercitato:

Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l'influenza del Maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo. Gesù l'ha praticato (Mc 1, 25 s.); è da Lui che alla Chiesa deriva il potere e il compito di esorcizzare (cf. Mc 3, 15; 6, 7.13; 16, 17). In una forma semplice l'esorcismo è praticato durante la celebrazione del Battesimo. L'esorcismo solenne, chiamato "grande esorcismo", può essere praticato solo da un presbitero e con il permesso del Vescovo. In ciò bisogna procedere con prudenza, osservando rigorosamente le norme stabilite dalla Chiesa. L'esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare dall'influenza demoniaca, e ciò mediante l'autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. Molto diverso è il caso di malattie, soprattutto psichiche, la cui cura rientra nel campo della scienza medica. È importante, quindi accertarsi, prima di celebrare l'esorcismo, che si tratti di una presenza del Maligno e non di una malattia (cf. Codice di Diritto Canonico, can. 1172) - (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1673).

La Sacra Scrittura c'insegna che gli spiriti maligni, nemici di Dio e dell'uomo, svolgono la loro azione in modi diversi; tra questi è segnalata l'ossessione diabolica chiamata anche possessione diabolica. Ma l'ossessione diabolica non è il modo più frequente in cui esercita il suo influsso lo spirito delle tenebre. L'ossessione ha caratteristiche di spettacolarità e in essa il demonio s'impadronisce in un certo modo delle forze e dell'attività fisica della persona che subisce la possessione. Non può, però, impadronirsi della libera volontà del soggetto, e perciò il demonio non può ottenere dalla persona posseduta un coinvolgimento della libera volontà, al punto da farla peccare. Ciononostante la violenza fisica che il diavolo esercita sull'ossesso è un incentivo al peccato ed è questo che lui vuoi ottenere.

Il rituale dell'esorcismo segnala diversi criteri e indizi che permettono di arrivare, con prudente certezza, alla convinzione che ci si trovi dinanzi ad una possessione diabolica. È allora che l'esorcista autorizzato può eseguire il solenne rito dell'esorcismo. Tra questi criteri sono: il parlare con molte parole di lingue sconosciute o capirle; rendere note cose distanti oppure nascoste; dimostrare forze al di là della propria condizione, e ciò insieme con avversione veemente verso Dio, la Madonna, i Santi, la croce e le sacre Immagini.
Viene sottolineato che per eseguire l'esorcismo c'è bisogno dell'autorizzazione del Vescovo diocesano, autorizzazione che può essere concessa per un caso specifico oppure in modo generale e permanente al Sacerdote che esercita nella diocesi il ministero di esorcista. (... )

L'esorcismo ha come punto di partenza la fede della Chiesa, secondo la quale esistono Satana e gli altri spiriti maligni, e che la loro attività consiste nell'allontanare gli uomini dal cammino della salvezza. La dottrina cattolica c'insegna che i demoni sono angeli caduti a causa del loro peccato, che sono esseri spirituali di grande intelligenza e potere: "La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l'edificazione del Regno di Dio. Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo Regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni - di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica per ogni uomo e per la società -, quest'azione è permessa dalla divina Provvidenza, la quale guida la storia dell'uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell'attività diabolica è un grande mistero, ma "noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" (Rom 8, 28)" (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 395).

L'influsso nefasto del demonio e dei suoi seguaci viene abitualmente esercitato attraverso l'inganno, la menzogna, la bugia e la confusione. Come Gesù è la Verità (cf. Gv 8, 44), così il diavolo è il bugiardo per eccellenza. Da sempre, sin dall'inizio, la menzogna è stata la sua strategia preferita. Non c'è dubbio che il diavolo riesca ad intrappolare tante persone nella rete delle bugie, piccole o clamorose.
Inganna gli uomini facendo loro credere che la felicità si trovi nel denaro, nel potere, nella concupiscenza carnale. Inganna gli uomini persuadendoli che non hanno bisogno di Dio e che sono autosufficienti, senza bisogno della grazia e della salvezza. Addirittura inganna gli uomini diminuendo, anzi facendo scomparire il senso del peccato, sostituendo alla legge di Dio come criterio di moralità, le abitudini o le convenzioni della maggioranza.
Persuade che la bugia è un modo adatto per risolvere diversi problemi, e così, man mano, si crea tra gli uomini un'atmosfera di diffidenza e di sospetto. Dietro le bugie e le menzogne, che portano l'immagine del Grande Bugiardo, si sviluppano le incertezze, i dubbi, un mondo dove non c'è più sicurezza né Verità e dove, invece, regna il relativismo e la convinzione che la libertà consista nel fare quel che si vuole; così non si capisce più che la vera libertà è l'identificazione con la volontà di Dio, fonte del bene e dell'unica felicità possibile.

La presenza del diavolo e della sua azione, spiega l'avvertimento del Catechismo della Chiesa Cattolica: "la drammatica condizione del mondo che "giace" tutto "sotto il potere del maligno" (1 Gv 5, 19), fa della vita dell'uomo una lotta: "Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall'origine del mondo, che durerà, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l'uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l'aiuto della grazia di Dio" (Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 37, 2) " - (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 409).

La Chiesa è sicura della vittoria finale dì Cristo e perciò non si lascia trascinare dalla paura o dal pessimismo, ma allo stesso tempo è consapevole dell'azione del maligno che cerca di scoraggiarci e di seminare la confusione. "Abbiate fiducia - dice il Signore - Io ho vinto il mondo! " (Gv 16, 33). In questa cornice trovano il loro posto gli esorcismi, espressione importante, ma non l'unica, della lotta contro il maligno.

 

Dal Vaticano, il 26 gennaio 1999

Jorge A. Card. MEDINA ESTÉVEZ
Prefetto della Congregazione per il Culto Divino
e la Disciplina dei Sacramenti

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domande
... e risposte chiare
 

Chi è il diavolo?

- La Chiesa insegna che all'inizio i diavoli erano angeli buoni, creati da Dio, ma che poi da se stessi, per loro libera e irrevocabile scelta, si sono trasformati in malvagi, ribellandosi, rifiutando Dio.
- Il Vangelo di Giovanni chiama il diavolo-Satana “il principe di questo mondo” (Gv 12,31). «Il diavolo è peccatore fin dal principio» (1 Gv 3,8), e si oppone personalmente a Dio e al suo disegno di salvezza.

 

Quale potere ha il diavolo su di noi?

- Nella prima Epistola dello stesso Giovanni si legge: “Tutto il mondo giace nel potere del Maligno” (Gv 5,19). San Paolo parla della nostra battaglia contro le potenze spirituali (cfr. Ef 6,10-17). E' anche a causa sua che il peccato e le sue conseguenze (malattie, sofferenze, cataclismi e soprattutto la morte) sono entrati nel mondo.
- Il diavolo opera generalmente attraverso la tentazione e l'inganno; è mentitore, «padre della menzogna» (Gv 8,44). Può ingannare, indurre all'errore, illudere. Come Gesù è la Verità (cfr. Gv 8, 44), così il diavolo è il bugiardo per eccellenza. Lo scrittore francese Charles Baudelaire diceva che l'astuzia più perfetta di Satana consiste nel persuaderci che non esiste.
- Il diavolo possiede un immenso potere di seduzione:
• ha sedotto Adamo ed Eva: di tutte le opere compiute dal diavolo “la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l'uomo a disobbedire a Dio” (CCC, 394);
• ha cercato di sedurre anche Cristo direttamente (cfr. Lc 4,1-13) o servendosi di Pietro (cfr. Mt 16,23);
• cerca di sedurre i discepoli di Cristo. La strategia che segue per ottenere questo risultato è di convincere l'uomo che una vita vissuta nella disobbedienza alla divina volontà è migliore di quella vissuta nell'obbedienza. Inganna gli uomini persuadendoli che non hanno bisogno di Dio e che sono autosufficienti, senza bisogno della Grazia e della Salvezza. Addirittura inganna gli uomini diminuendo, anzi facendo scomparire il senso del peccato.
- “La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l?edificazione del Regno di Dio” (CCC, 395).
- La sua azione, oltre che essere limitata, “è permessa dalla divina Provvidenza, la quale guida la storia dell'uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell'attività diabolica è un grande mistero, ma «noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Rm 8,28)” (CCC, 395).

 

Perché Dio “permette” a Satana di “tormentare” l’uomo?

La vita terrena è un tempo di prova, durante il quale Dio consente al demonio di tentare e saggiare l'uomo, mai però al di sopra delle sue forze. Sappiamo tuttavia per fede che da questo male Dio sa trarre un bene più grande perché, con la sua grazia, il cuore esce purificato dalla prova e la Fede diviene più salda.

 

In quale modo Gesù si comporta con i demoni?

- Egli anzitutto parla frequentemente del diavolo (cfr. ad es. Mt 4,10; Mc 4,15; Lc 10,18; Gv 8,44).
- Egli inoltre agisce contro il demonio:
• si veda la tentazione di Gesù nel deserto, a cui Egli reagisce con forza (cfr. Lc 4,1-13). “La tentazione nel deserto mostra Gesù Messia umile, che trionfa su Satana in forza della sua piena adesione al disegno di salvezza voluto dal Padre” (CCC, 566);
• nel Vangelo di San Luca, leggiamo che Gesù comanda ai demoni, che lo riconoscono come il Figlio di Dio (cfr. Lc 4,41; 8,28…);
• fra i miracoli che Gesù compie, ci sono liberazioni da possessioni diaboliche (cfr. Mc 1,25-26; 5,2-20): realizzando tali guarigioni, egli “ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie” (Mt 8,17);
• più volte gli Evangelisti ci narrano che Gesù pratica vari esorcismi, con i quali libera alcune persone dal tormento dei demoni, anticipando così la grande vittoria che egli attuerà sul principe di questo mondo (cfr. Mc 1,25-26), con la Sua Morte e Risurrezione;
• Gesù predica la venuta del regno di Dio, la quale costituisce la sconfitta del regno di Satana: “Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il Regno di Dio” (Mt 12,28);
• affida il potere di scacciare i demoni anche ai suoi Apostoli (cfr. Mc 3,15; 6,7.13; 16,17);
• vince tutto il mondo del male con la Sua Morte e Risurrezione. Gesù Cristo ha vinto Satana e ha definitivamente spezzato il dominio dello spirito maligno (cfr. Col 2, 15; Ef 1, 21; Ap 12, 7-12), egli è «il più forte» che ha vinto «il forte» (cfr. Lc 11, 22). “Abbiate fiducia - dice il Signore - Io ho vinto il mondo!” (Gv 16, 33);
• allorquando, dopo la sua morte, discende negli inferi, Gesù riduce «all'impotenza, mediante la morte, colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo» (Eb 2,14).

 

Come si vince il diavolo?

In vari modi, complementari:
- Innanzitutto con una genuina vita di Fede, caratterizzata da fiducioso abbandono all'amore paterno e provvidente di Dio (cfr. Lc 12, 22-31), e dall'obbedienza alla sua volontà (cfr. Mt 6, 10), in imitazione di Cristo Signore. Questo è lo scudo più sicuro. La più bella vittoria sull'influenza di Satana è la continua conversione della nostra vita, che ha una sua speciale e continua attuazione nel Sacramento della
Riconciliazione, mediante il quale Dio ci libera dai peccati, compiuti dopo il nostro Battesimo, ci ridona la Sua amicizia, e ci corrobora con la sua grazia per resistere agli assalti del Maligno.
- Con una permanente vigilanza; «Vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare» (1Pt 5,8).
- Accogliendo e testimoniando, sempre più, con la parola e con le opere, il Vangelo. Per questo occorre un annuncio integrale e coraggioso del Vangelo: non si deve avere paura di parlare anche del demonio, e soprattutto della vittoria che Cristo ha già riportato su di esso e continua a riportare nella persona dei suoi fedeli.
- Lottando contro le sue seduzioni e tentazioni. “Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall'origine del mondo, che durerà, come dice il Signore, fino all?ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l'uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con L'aiuto della grazia di Dio” (CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Gaudium et spes, n. 37, 2).
- Fuggendo, evitando il peccato, che “è un'offesa a Dio: «Contro di te, contro te solo ho peccato. Quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto» (Sal 51,6). Il peccato si erge contro l'amore di Dio per noi e allontana da lui i nostri cuori. Come il primo peccato, è una disobbedienza, una ribellione contro Dio, a causa della volontà di diventare «come Dio» (Gn 3,5), conoscendo e determinando il bene e il male. Il peccato pertanto è amore di sé fino al disprezzo di Dio” (CCC, 1850).
- Utilizzando il discernimento. “Lo Spirito Santo ci porta a discernere tra la prova, necessaria alla crescita dell'uomo interiore in vista di una «virtù provata», e la tentazione, che conduce al peccato e alla morte. Dobbiamo anche distinguere tra «essere tentati» e «consentire» alla tentazione. Infine, il discernimento smaschera la menzogna della tentazione: apparentemente il suo oggetto è «buono, gradito agli occhi e desiderabile» (Gn 3,6), mentre, in realtà, il suo frutto è la morte” (CCC, 2847).
- Pregando. “Se infatti Dio è dalla nostra parte, chi sarà contro di noi?” (Rm 8,31). Lo stesso Signore, nella preghiera del Padre nostro, ci ha insegnato a chiedere a Dio Padre: „Liberaci dal male”. “Chiedendo di essere liberati dal male, noi preghiamo nel contempo per essere liberati da tutti i mali, presenti, passati e futuri, di cui egli (il diavolo) è l'artefice o l'istigatore. In quest'ultima domanda la Chiesa porta davanti al Padre tutta la miseria del mondo. Insieme con la liberazione dai mali che schiacciano l?umanità, la Chiesa implora il dono prezioso della pace e la grazia dell'attesa perseverante del ritorno di Cristo. Pregando così, anticipa nell'umiltà della Fede la ricapitolazione di tutti e di tutto in colui che ha «potere sopra la morte e sopra gli inferi» (Ap 1,18), «colui che è, che era e che viene, l?Onnipotente!» (Ap 1,8)” (CCC, 2854).
- Ricorrendo talvolta anche all'esorcismo.

 

Che cos'è un esorcismo?

L'esorcismo è un'antica e particolare forma di preghiera,che la Chiesa adopera contro il potere del diavolo.
Si ha un esorcismo "quando la Chiesa domanda con la sua autorità, in nome di Gesù, che una persona o un oggetto sia protetto contro l'influsso del Maligno e sottratto al suo dominio" (CCC 1673).
E' "una preghiera del genere dei sacramentali" (RITO DEGLI ESORCISMI, Premesse, n. 11). I sacramentali "sono segni sacri istituiti dalla Chiesa, per mezzo dei quali vengono santificate alcune circostanze della vita. Essi comportano una preghiera accompagnata dal segno della Croce e da altri segni" (Compendio del CCC, 351). Fra i Sacramentali, occupano un posto rilevante le benedizioni (di persone, mensa, oggetti, luoghi), le consacrazioni di persone, le dedicazioni di cose al culto di Dio, la benedizione di olii santi, gli esorcismi.

 

In quali forme si pratica l'esorcismo?

In una duplice forma: semplice e solenne
1. La forma semplice-ordinaria è quella in cui l'esorcismo viene praticato durante la celebrazione del Battesimo. "Dal momento che il Battesimo significa la liberazione dal peccato e dal suo istigatore, il diavolo, vengono pronunziati uno (o più) esorcismo(i) sul candidato. Questi viene unto con l'olio dei catecumeni, oppure il celebrante impone su di lui la mano, ed egli rinunzia esplicitamente a Satana. Così preparato, può professare la Fede della Chiesa alla quale sarà "consegnato" per mezzo del Battesimo" (CCC, 1237).
2. "L'esorcismo solenne, chiamato grande esorcismo, può essere praticato solo da un presbitero e con il permesso del Vescovo. In ciò bisogna procedere con prudenza, osservando rigorosamente le norme stabilite dalla Chiesa (cfr. DIRITTO CANONICO, can. 1172). L'esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare dall'influenza demoniaca, e ciò mediante l'autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. Molto diverso è il caso di malattie, soprattutto psichiche, la cui cura rientra nel campo della scienza medica. E' importante, quindi, accertarsi, prima di celebrare l'esorcismo, che si tratti di una presenza del maligno e non di una malattia" (CCC, 1673).

 

Quali altre caratteristiche ha l'esorcismo solenne?

"L'esorcismo deve svolgersi in un clima di Fede e di preghiera umile e fiduciosa, sì da evitare ogni impressione di efficacia automatica: la liberazione dall'influsso diabolico avviene se e quando Dio vuole. Se, come indicato al n. 35 delle Premesse, sono presenti anche alcuni fedeli, questi siano esortati a pregare intensamente secondo quanto previsto dal Rito.
Nonostante la riservatezza con cui è normalmente celebrato, il Rito dell'esorcismo non è un fatto privato, ma un evento che riguarda tutta la comunità. L'esorcista infatti è un membro della comunità, agisce in nome di Cristo e, in nome della Chiesa, esercita un ministero specifico. Anche il fedele che chiede l'esorcismo è un membro della comunità, uno di quei membri che la comunità deve amare di un amore preferenziale: quando è in potere del Maligno, infatti, egli è il più povero dei poveri, bisognoso di aiuto, di comprensione e di consolazione" (RITO DEGLI ESORCISMI, Presentazione CEI, nn. 13; 16).
Ogni atto di esorcismo è sì preghiera per la liberazione della persona indemoniata dal maligno, ma nello stesso tempo è annuncio:
•del Regno di Dio e di Cristo, che si addossa le nostre infermità e che, quale unico liberatore e salvatore, ci libera dal Male;
•di liberazione totale (spirituale e fisica) e mediata (tramite la Chiesa) dall'influsso diabolico;
•della realtà escatologica: segno che anticipa la vittoria finale di Cristo su Satana, sulla malattia, sulla morte.

 

Come si diventa esorcisti?

L'esorcista (termine legato al verbo greco exorkízein = scongiurare) è un uomo di preghiera, che agisce in nome della Chiesa con la forza dello Spirito Santo. Un ministero che è dono di Dio, conferito dal Vescovo esclusivamente a sacerdoti all'interno della diocesi e, dunque, da essi esercitato tramite la Chiesa. Pietà, scienza, integrità di vita, equilibrio, discernimento, preparazione teologica ed esperienza spirituale, capacità di ascolto sono gli indispensabili requisiti per un ministero che è anche un cammino di santità particolare perché porta al confronto diretto con il demonio. In particolare all'esorcista è richiesta la prudenza sia per accertare la presenza del maligno, sia per osservare le norme stabilite dalla Chiesa. Il ministero dell'esorcista, oltre che di liberazione, è anche un ministero di consolazione.

 

 

Per approfondire l'argomento, ecco alcuni documenti pontifici:

• RITO DEGLI ESORCISMI, traduzione del De exorcismis et supplicationibus quibusdam, promulgato con decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il 22 novembre 1998 (l'ultima edizione è del 2004);
• CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA (CCC), n. 1673;
• COMPENDIO del Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 352;
• CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Istruzione circa le preghiere per ottenere da Dio la guarigione, 14 settembre 2000.

 

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(tratto da R. Martinelli, Catechesi dialogica - 50 argomenti di attualità, Roma 2006 - 2008)