Fare spazio alla Parola di Dio, nel cuore

Disponibile sul sito della cei il sussidio per la Domenica della Parola
Si celebra anche quest’anno, il 22 gennaio, la “Domenica della Parola di Dio”, istituita dal Pontefice il 30 settembre 2019 – memoria liturgica di san Girolamo, traduttore della Bibbia – con il motu proprio Aperuit illis. Obiettivo di questa iniziativa è, nelle parole con cui Francesco chiudeva il suo documento, «far crescere nel popolo di Dio la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture, così come l’autore sacro insegnava già nei tempi antichi: “Questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica” (Dt 30,14)». La data stabilita dal Papa era e resta la terza domenica del Tempo ordinario, a ridosso quindi della Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei e della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

Anche quest’anno la Conferenza episcopale italiana ha elaborato un sussidio per celebrare in modo appropriato questa Domenica della Parola, e che ha visto coinvolti ben cinque Uffici nazionali. Il segretario generale della Cei, l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, firma un’introduzione al sussidio che inizia con un versetto della Lettera di san Paolo ai Romani: «La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo» (Rm 10.17). «Mentre è in corso il secondo anno del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia dedicato ancora all’ascolto» scrive Baturi, «sembra risuonare più forte questa celebre espressione di san Paolo: fides ex auditu». Ovvero, «la fede in Gesù, morto e risorto, è un dono che raggiunge chi è disponibile ad obbedire all’annuncio di salvezza così come l’orecchio è aperto ai suoni che vengono dall’esterno: il cristiano non è dunque centrato su di sé, ma piuttosto “evangelicamente sbilanciato” verso il mondo che lo circonda».

In base questa idea di fondo il sussidio contiene una serie di proposte per la preghiera e la meditazione sul tema “Parola di Dio e missione”. «La Chiesa in ascolto è la Chiesa missionaria – spiega sempre Baturi – proiettata verso il mondo, desiderosa di crescere nella fede, interessata a ogni uomo e donna, attenta soprattutto a quanti abitano loro malgrado le periferie esistenziali. L’ascolto della Parola di Dio educa il cuore ad entrare in relazione profonda con le persone e con gli eventi della storia: Dio parla ancora attraverso le Scritture e la vita concreta. È questa la strada che le nostre Chiese intendono percorrere insieme, nella fedeltà al Vangelo e nel servizio ai fratelli».

Il sussidio, scaricabile dal sito www.chiesacattolica.it, è diviso in tre parti: la prima con indicazioni per l’animazione liturgica, la seconda con una serie di testi biblici, dall’Antico e dal Nuovo Testamento, la terza con testi tratti da documenti dei Papi, del Concilio Vaticano II, della Conferenza episcopale italiana e anche del Consiglio ecumenico della Chiese. Per quanto riguarda l’animazione liturgica, vale la pena riportare quello che indica la Aperuit illis e su cui si appoggia il sussidio: «Sarà importante che nella celebrazione eucaristica si possa intronizzare il testo sacro, così da rendere evidente all’assemblea il valore normativo che la Parola di Dio possiede.

In questa domenica, in modo particolare, sarà utile evidenziare la sua proclamazione e adattare l’omelia per mettere in risalto il servizio che si rende alla Parola del Signore. I vescovi potranno in questa Domenica celebrare il rito del Lettorato o affidare un ministero simile, per richiamare l’importanza della proclamazione della Parola di Dio nella liturgia. È fondamentale, infatti, che non venga meno ogni sforzo perché si preparino alcuni fedeli ad essere veri annunciatori della Parola con una preparazione adeguata, così come avviene in maniera ormai usuale per gli accoliti o i ministri straordinari della Comunione. Alla stessa stregua, i parroci potranno trovare le forme per la consegna della Bibbia, o di un suo libro, a tutta l’assemblea in modo da far emergere l’importanza di continuare nella vita quotidiana la lettura, l’approfondimento e la preghiera con la Sacra Scrittura, con un particolare riferimento alla lectio divina».
 
 
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