Un tempo per riscoprire gli affetti veri

La riflessione di Leonardo Ciarlo, vicario foraneo di La Storta–Castelnuovo di Porto

Abituato al vociare dei bambini, che con genitori e nonni frequentano la parrocchia, faccio fatica ad abituarmi al “silenzio assordante” di questi giorni. Non sentirli chiedermi «Padre Leo ci dai le chiavi del campo e il pallone» mi dà tristezza e mi fa sentire il vuoto di non poter scherzare e parlare con loro di calcio. Il silenzio delle aule del catechismo dove si parla di Gesù, che molti di loro si stanno preparando ad incontrare per la prima volta nell’Eucarestia, e la Messa senza fedeli mi danno un senso di solitudine. Cerco di riempirlo con la preghiera e con qualche buona lettura. Ma, l’Eucarestia penso che manchi a tutti, anche a quelli che tante volte sono andati al mare, allo stadio, a fare cose insignificanti dicendo «Tanto per andare a Messa c’è tempo. Ci vado la prossima volta». Oggi questa possibilità improvvisamente è stata tolta. Sgomenti, ci siamo improvvisamente accorti che, quel “Signore della Vita”, che tenevamo al margine della nostra esistenza, oggi ci manca. E ci siamo resi conto che la sua presenza per noi è vitale, essenziale.


Allora viene spontaneo pregare: «Signore facci tornare il desiderio vivo e vero che ci spinge ad anelare alla santa Eucaristia, come la cerva che anela ai corsi di acqua. Ricordando al nostro cuore come era bella la possibilità di andare liberamente a Messa nel Giorno del Signore». Continuo ad avere contatti con i vari gruppi: catechisti, giovani, adolescenti, per sentirmi vivo e non solo, attraverso i messaggi utilizzando soprattutto WhatsApp. Alle considerazioni serie sul momento che stiamo vivendo, alterniamo qualcosa di leggero per tenere su il morale e non farci prendere dall’ansia e dal panico. Mi dà sollievo la primavera che nonostante le strade vuote, i negozi chiusi, continua a far sbocciare e a donarci un sole splendente, a far germogliare le gemme, a far fiorire le rose. Ma anche il sapere che si cono tante persone che donano il loro amore per aiutare chiunque è nel bisogno. In tempo forse abbiamo capito l’importanza della salute e degli affetti veri.

Leonardo Ciarlo, vicario foraneo La Storta–Castelnuovo di Porto
(23/03/2020)
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