In Caritas verso il mandato per il servizio agli ultimi

Dal 30 gennaio inizia il corso di formazione

Nella veglia di Pentecoste il vescovo rinnova il mandato ai fedeli impegnati nella liturgia, nella catechesi e nella testi-monianza della carità. Ogni anno, con ciclo triennale, le persone coinvolte nei tre ambiti pastorali confermano la volontà di continuare il loro servizio a nome e per conto della Chiesa locale. È il vescovo a dare il mandato perché egli è il segno dell’unità della comunità, ma, soprattutto, il suo ministero è la garanzia dell’appartenenza del popolo a lui affidato alla Chiesa Cattolica.

Nel 2020 saranno gli operatori della carità a chiedere il rinnovo del loro mandato o, nel caso di nuovi volontari, a domandare di iniziare il servizio. Il mandato è un atto formale, esito della valutazione sulla preparazione dei candidati. Pertanto gli uffici interessati, per quest’anno la Caritas diocesana, dispongono di un percorso di formazione spirituale e culturale. La prima è necessaria perché serve a non perdere mai di vista il senso del proprio agire. In particolare, nell’ambito della solidarietà è facile concentrarsi alle sempre crescenti e giuste richieste di sostengo, rischiando però di lasciare in secondo piano la sorgente del farsi prossimo: l’annuncio della buona novella attraverso l’operosità delle mani.

Il tema “Con la carità, l’ascolto” risponde all’esigenza di aiutare i volontari a riscoprire l’identità del loro servizio. E seguire Maria nella scelta della parte migliore, che non le sarà tolta, come racconta l’evangelista Luca, quando propone l’incontro tra Gesù, lei e la sorella Marta. Il brano della Sacra Scrittura offerto con il tema del corso sarà approfondito negli incontri programmati a partire dalla fine di questo mese: 30 gennaio, 13 e 27 febbraio, 12 e 26 marzo. I cinque appuntamenti saranno coordinati dall’equipe della Caritas diocesana in collaborazione con la psicoterapeuta Liliana Autieri.

Se da un lato l’iniziativa ha l’obiettivo di consolidare la motivazione dei partecipanti, dall’altra punta a qualificare il servizio dell’accompagnamento. Si inizierà presentando la figura del volontario e ragionando su come egli debba maturare un aiuto consapevole. È chiaro che favorire relazioni corrette con le persone in difficoltà parte dal saperle ascoltare. Un ascolto in grado di cogliere quanto forse sfugge anche a chi viene a bussare alla porta del Centro Caritas. Riuscire in questo implica però la conoscenza dell’ascolto e le tecniche per renderlo efficiente. E poi siamo in grado di sapere davvero come mettere l’altro al centro per sostenerlo a ritrovare la sua dignità? Al lavoro di equipe, sarà rivolto l’ultimo appuntamento, propedeutico al rinnovo del mandato.

 

I giovedì di formazione, tutti dalle 15 alle 16.30, si terranno presso la chiesa di San Rocco in via Aurelia 1465 a Roma. Su www.diocesiportosantarufina. it sono disponibili le informazioni e i moduli per le iscrizioni che dovranno pervenire alla Caritas entro il 28 gennaio.

Simone Ciampanella

 

 

 

Stampa news