La gioia della quotidianità

Ritiro spirituale della Parrocchia di San Francesco a Marina di Cerveteri

Nella splendida cornice della Casa di Preghiera “Emmaus” delle Suore di Gesù Redentore di Bagnoregio (VT), il 25-26-27 ottobre 2019 si è svolto l’ormai consueto ritiro spirituale che dà inizio al nuovo anno pastorale. Tema: “La Gioia della quotidianità!”.
Ogni meditazione è stata guidata dal nostro parroco Mons. Don Domenico Giannandrea sia nella scelta dei brani, delle letture, delle preghiere, sia nella cura di ogni momento: gesti ricchi di significato, video molto ben curati.I lavori hanno avuto inizio con la visione del film “Benvenue a Marly-Gomont” di Julien Rambaldi, incentrato sulla vita del medico congolese Seyolo Zantoko, poi stato fonte per molti spunti di riflessione. Siamo dunque passati alle varie meditazioni, ispirate dall’Evangelista Marco.

1^ meditazione: la NOVITA’ introdotta dal Vangelo di Marco <<Vino nuovo in otri nuovi>> (2,18-22) che ci ha portati a riflettere sui nostri stili di vita. Su come esprimiamo ogni giorno l’essere cattolici nella nostra vita personale, nelle scelte di coppia, nel lavoro, negli stili familiari. Per raggiungere la maturità nella fede è necessario scegliere stili di vita concreti, visibili, praticabili. 
2^ meditazione: la PAZIENZA. Partendo dal Vangelo di Marco <<Dorma o vegli il seme germoglia e cresce>> (4,26-29) abbiamo riflettuto sui tempi della vita: SEMINA, CRESCITA, MIETITURA. L’uomo è protagonista solo della prima e della terza fase, in quanto la crescita è compito di Dio. All’uomo viene chiesto il TEMPO e l’IMPEGNO. Nella seconda fase infatti, l’uomo non può far nulla se non aver pazienza, attendere con fiducia che Dio compia la sua azione. PAZIENZA quindi non vuol dire sopportazione, ma rispettare i tempi, dare spazio agli altri; è attesa responsabile, vigile; è sentire l’altro, saperlo attendere; è custodire il seme in attesa del frutto.
3^ meditazione: COSTANZA. Dal Vangelo di Marco <<Una donna andò e si gettò ai suoi piedi>> (7,24-28) ci parla di una donna pagana, e come tale ritenuta impura, che per amore della figlia malata, cerca tutte le soluzioni possibili affinché possa guarire e non si arrende neanche dopo un primo rifiuto da parte di Gesù. La determinazione e la costanza della donna vengono ripagate: il demonio esce dalla figlia (vive). Tutto questo ci insegna che è giusto perseverare se il nostro desiderio genera vita.
4^ meditazione: il DIALOGO. Dal Vangelo di Marco <<E voi chi dite che io sia?>> (8,27-33) ci mostra come Gesù spesso inizia i suoi incontri con una domanda. Questo modo di fare mostra apertura verso l’altro e predispone all’ascolto. Non ci può essere dialogo se non c’è ascolto. Significativa la risposta di Gesù al rifiuto da parte di Pietro di accettare quanto Egli aveva detto in riferimento alla Sua morte e resurrezione. Gesù infatti dice a Pietro <<Va dietro a me>>. Questo era un modo per dire a Pietro che non era ancora pronto e quindi doveva tornare a fare il discepolo. Questo evento, che al momento sembra negativo, porterà a risultati incredibili. Infatti, anche se per Pietro la Pasqua sarà motivo di dolore, sarà anche ciò che gli rivelerà il volto di Dio. Tutto questo ci insegna che dopo ogni momento di crisi, c’è sempre un nuovo inizio.
5^ meditazione: il SERVIZIO. Dal Vangelo di Marco <<Se uno vuol essere il primo, …>> (9,33-37) ci aiuta a riflettere sul fatto che spesso ci capita di sentirci i più grandi, i migliori. È quanto è successo anche ai discepoli e Gesù coglie l’occasione per insegnare loro una verità nuova: il più grande deve essere l’ultimo, cioè deve essere servo di tutti, deve accogliere con amore e lo fa con il gesto di mettere in mezzo a loro un bambino. La vicinanza a Dio non si misura con il metro del prestigio o del ruolo, ma con quello dell’accoglienza, della solidarietà e dell’amore per gli ultimi.
6^ meditazione: il DONO. Il Vangelo di Marco <<Ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo>> (14,3-9) ci guida nell’ultima meditazione del ritiro. La donna rompe il vaso di alabastro per cospargere di profumo pregiato il corpo di Gesù. Criticata perché vendendo quel vaso avrebbe potuto guadagnare molti denari, viene invece difesa da Gesù. Il dono consiste proprio nel rompere qualcosa di prezioso per offrirlo all’altro, non nel dare all’altro quello che mi avanza; la donna entra e non si preoccupa di riflettere sulla circostanza, ma agisce subito, d’istinto. Ciò ci fa capire che il dono, per essere tale, deve essere immediato, altrimenti è calcolato.
Il ritiro si è concluso con la speranza che tornando alla quotidianità ogni partecipante ripensi alle tematiche affrontate in questi giorni impegnandosi a mettere in pratica quanto vissuto, in base al proprio cammino di fede.

Anna Mastrandrea 
 
 
 
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