Senza la Consolatrice, è difficile per tutti

Festa a Santa Severa nord

O Vergine bella, del mondo sei tu la fulgida stella che guida a Gesù”.  Perché in fondo vivere in Cristo Gesù è possibile attraverso la mediazione e la guida della Vergine Maria; la Beatissima Madre è per il Cristiano fonte di preghiera, capacità d’operare per il prossimo nel bisogno, certezza di coerenza e sincerità tra il dire e il fare. Insomma, abbiamo in Maria quei punti cardinali necessari e certi riferimenti orientativi nella vita; a noi poi, basta sapere osservare le maiuscole e minuscole “stelle polari” di un cammino di fede e conversione che ricomincia ogni giorno e che ha, come prospettiva futura, la meta della Beatitudine e della felicità nella visione Beatifica della SS.ma Trinità e di Maria, la Santa Madre di Dio, e di Loro attorniati dalla Comunione dei Santi. Sempre che sappiamo cosa significhi tutto questo. Perché per tanti, per quasi tutti, verrebbe voglia di dire, che essere felici, oggi, è sinonimo di successo, di libertà, di potere, di soldi, di riscatto da non si sa che cosa. Il Cristiano non fa eccezione, fatti salvi rari casi, con la differenza che, letti alla luce del Vangelo - Parola di Dio - gli stessi concetti hanno significati profondamente altri. Così, potere vuol dire servizio, libertà è svuotarsi completamente delle proprie certezze e illusioni di vanagloria, per lasciare posto solo e unicamente a Dio Padre Onnipotente, e il prestigio che tanto piace lo si conquista accanto agli ultimi, lontano dalle luci dei riflettori, nel silenzio e talvolta nel nascondimento, lontani dai riflettori mediatici. Scritto in altro modo la Croce è sinonimo della Gloria di Dio e la Madre di Gesù sa perfettamente cos’è la Croce; noi, d’altro canto per essere, “piccoli e adulti” abbiamo  bisogno di diventare “piccoli e puri di cuore” poiché il successo si veste sempre di umiltà e misericordia. Ed esempio più luminoso, più alto, più vero e reale tra gli esseri umani che ci hanno preceduto lo abbiamo ricevuto dalla Vergine Maria, la Santissima Madre di Dio e Madre nostra, la Nuova Eva, la Madre della Chiesa, Colei che ci aiuta e sostiene e consola nel percorso delle nostre vite terrene. Nell’assolato benché tardo pomeriggio di Domenica 30 Giugno, la Comunità dei fedeli di Santa Severa Nord si è riunita come oramai accade da decenni, per festeggiare Santa Maria Consolatrice; oltre la Celebrazione Eucaristica, officiata da d. Stefano, accompagnato dal bravissimo Pio, nell’omonima chiesa, la tradizione locale vuole che sia attuata la pia processione col simulacro della Madonna Consolata e il Santo Bambino, per le vie della frazione con donne e uomini che si sono alternati come portatori. E così anche quest’anno è avvenuto con tanti devoti al seguito, tra cui il Sindaco di Tolfa, dott. Luigi Landi e il sig. Mauro Folli come delegato e referente comunale della frazione, e ovviamente, gli impagabili Cc di Santa Severa col Maresciallo Maggiore  sig. Tortoreto e altri militari per l’ordine e la sicurezza dei fedeli. Per tutti, questo è uno dei momenti dell’Anno Liturgico dove riunirsi, ritrovarsi e raccogliersi in preghiera – ecco la Comunità orante – e contemplare così la Bellezza e la Grandezza della Santa Consolata in uno dei suoi titoli più significativi: Consolatrix afflictorum, Consolatrice degli afflitti. Sin da tempi remoti, risalenti all’XI secolo, la Consolata da Dio, è la nostra Madre Consolatrice, ed ecco perché questa pia devozione mariana non accenna a diminuire; e questa, è una constatazione oggettiva, questo fenomeno mariano s’accresce col passare degli anni. Il suono a festa delle campane anticipa l’inizio della Liturgia,  in cui la lettura del Vangelo è il “perno su cui tutto ruota”: radicalità. Ecco il lemma dell’omelia di d. Stefano, radicalità come scelta senza tentennamenti, radicalità senza dubbio alcuno, certi e sicuri che è la strada giusta da intraprendere. Come, aggiungiamo, la scelta del Si incondizionato di Maria, il Si di risposta consegnata all’Angelo e pervenuta al Padre. Sì, Padre sia fatta solo la Tua Volontà non la mia ebbe a dire Maria. E per Te, Padre lascio affetti famigliari, amicizie profonde e durature da sempre, per Te Padre, solo per Te e per il mio adorato Figlio e per il mio consorte, uomo e anima santa che sarà con me. Perché ora tutto è celato, ma dopo Tu Padre mi svelerai il Tuo Progetto. È il Progetto della Salvezza dell’uomo che passa solo attraverso il mio e Tuo Figlio Gesù. Ecco, la tanta devozione alla Consolatrice ha un senso vero, pieno, capace di riempire il cuore dell’uomo di ogni tempo, anche oggi con tutte le afflizioni di questo tempo è a Lei e soprattutto a Cristo Gesù che dobbiamo guardare e rivolgerci.
Alessandro Pielich

Foto: Alessia
 
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