Operatori di pastorale battesimale in ritiro

Dal Concilio Vaticano II alla Evangelii Gaudium

L'11 giugno gli operatori di Pastorale battesimale, provenienti da 19 parrocchie della nostra diocesi si sono riuniti presso il Centro pastorale per una giornata di meditazione  e di condivisione. In  un contesto ritmato dal silenzio, dalla preghiera personale e comunitaria e dal confronto fraterno essi hanno preso in considerazione l’impegno ecclesiale per la Pastorale battesimale che hanno assunto personalmente e come coppie.

Il direttore dell’ufficio diocesano per l’Evangelizzazione e la Catechesi, don Giovanni di Michele, ha introdotto la giornata con l’impegnativo tema di studio e di aggiornamento “Dal Concilio Vaticano II alla Evangelii Gaudium”, che ha impostato in tandem con Alberto Costantini, della equipe dell’ufficio diocesano, al fine di studiare il tema con  taglio laicale. Don Giovanni ha sollecitato gli operatori di pastorale battesimale ad una assidua lettura e studio dei documenti conciliari ed ha approfondito alcuni capitoli della  Evangelii Gaudium che richiamano i laici alla loro corresponsabilità nella vita della Chiesa e alla trasformazione missionaria di tutta la Chiesa. Una Chiesa in uscita, che prende l’iniziativa, si coinvolge e si immerge nelle situazioni reali della vita dell’uomo. La Evangelii Gaudium, alla luce del Concilio vaticano II, sollecita tutto il Popolo di Dio ad annunciare il Vangelo e ad essere tutti discepoli missionari, nella comunità ecclesiale e civile, anche da persona a persona, in un corpo a corpo carico di amore  come il Cristo  evangelizzatore.

Don Giovanni ha fatto perno su una citazione chiave della Evangelii Gaudium, sintesi magistrale dello spirito del Concilio sulla corresponsabilità laicale: «I laici sono semplicemente l’immensa maggioranza del popolo di Dio. Al loro servizio c’è una minoranza: i ministri ordinati. È cresciuta la coscienza dell’identità e della missione del laico nella Chiesa. Disponiamo di un numeroso laicato, benché non sufficiente, con un radicato senso comunitario e una grande fedeltà all’impegno della carità, della catechesi, della celebrazione della fede. Ma la presa di coscienza di questa responsabilità laicale che nasce dal Battesimo e dalla Confermazione non si manifesta nello stesso modo da tutte le parti. In alcuni casi perché non si sono formati per assumere responsabilità importanti, in altri casi per non aver trovato spazio nelle loro Chiese particolari per potersi esprimere ed agire, a causa di un eccessivo clericalismo che li mantiene al margine delle decisioni. Anche se si nota una maggiore partecipazione di molti ai ministeri laicali, questo impegno non si riflette nella penetrazione dei valori cristiani nel mondo sociale, politico ed economico. Si limita molte volte a compiti intraecclesiali senza un reale impegno per l’applicazione del Vangelo alla trasformazione della società. La formazione dei laici e l’evangelizzazione delle categorie professionali e intellettuali rappresentano un’importante sfida pastorale».

Costantini ha letto e commentato il capitolo di Evangelii Gaudium sulle tentazioni degli operatori pastorali e sulle sfide ecclesiali del nostro tempo, invitando l’assemblea a prenderne seriamente atto e a farne una riflessione personale e comunitaria. Inizia il suo intervento partendo dalla Conferenza Episcopale Latino Americana del 2007 e dal  documento di Aparecida redatto dall'allora vescovo Bergoglio, documento fondamentale per il Papa che ha avuto un seguito con l'Evangelii Gaudium.

L’intervento prosegue ricordando l'Esortazione Apostolica di Paolo VI, Evangelii nuntianti, con alcuni passaggi sui laici e in particolare sulla testimonianza delle famiglie che con il loro comportamento donano sul campo esempi convincenti di evangelizzazione. Nei riguardi della Evangelii Gaudium, manovrando con dimestichezza il suo testo consumato, chiede di leggerlo, tenerlo sul comodino e di donarlo ad amici e vicini.  A suo giudizio il Papa collega ad arte l'Evangelii Gaudium al Concilio Vaticano II chiamando tutti i credenti  ad una seria missione apostolica. Il commento si è poi incentrato sulle donne nella Chiesa, con varie richieste e con parole chiare, come fa in realtà il Papa stesso. Le donne per le loro specifiche e ricchissime qualità siano più largamente impegnate nell’apostolato, nei ministeri, nelle strutture e nel governo  della Chiesa. Anche il dolce collegamento anziani, troppo negletti, e giovani, può dare grandi soddisfazioni abbinando saggezza ed esperienza allo stimolo, alla vivacità e voglia di fare dei giovani. A tutti ricorda che il Papa presentò il testo dicendo «la Chiesa che vorrei». Noi diciamo con Lui:  «la Chiesa che vorremmo».  La giornata di ritiro e di studio si è concentrata poi sulla verifica della esperienza diocesana di Pastorale battesimale, nelle parrocchie.

Suor Rosangela Siboldi, docente alla Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Auxilium, che guida la nostra esperienza, ha accompagnato gli operatori alla verifica del percorso di formazione di questi anni e dell’azione pastorale degli operatori stessi che hanno espresso le loro valutazioni, parrocchia per parrocchia, ed hanno indicato proposte per il futuro. Il pranzo, momento di incontro ulteriore di comunione, organizzato da Fiorella ed Elena, dell’equipe, ha permesso di apprezzare la gustosa cucina degli operatori stessi, quanto mai fantasiosi nel preparate piatti prelibati. La giornata, con la regia illuminata di Ludovica, si è conclusa con la celebrazione Eucaristica e con l’augurio che altre coppie di coniugi possano aggiungersi l’anno prossimo ai 54 operatori che già collaborano con i parroci nella preparazione al Battesimo.

Red.

(26/06/2017)

 

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