Rufina e Seconda sono le due giovani sorelle martiri, compatrone, assieme al vescovo Ippolito, della nostra Diocesi di Porto-Santa Rufina. Il 10 luglio, giorno della loro memoria liturgica, la comunità diocesana si riunisce nella chiesa parrocchiale a loro dedicata nel quartiere romano di Casalotti per festeggiarle. La celebrazione presieduta dal vescovo Gianrico Ruzza avrà inizio alle 19.
La passio delle due ragazze colloca il loro martirio intorno al 260 d.C., sotto Valeriano e Gallieno. Fidanzate con Armentario e Verino, che abiurarono la fede cristiana, le giovani rifiutarono il matrimonio. I fidanzati, respinti, le denunciarono al conte Archesilao. Catturate mentre fuggivano da Roma, furono consegnate al prefetto Giunio Donato e sottoposte a torture per farle rinnegare la fede. Resistendo saldamente, Rufina fu decapitata e Seconda bastonata a morte al X miglio della via Cornelia. Una matrona romana, Plautilla, avvisata in sogno dalle martiri, ne recuperò i corpi e le seppellì.
Resta memoria del loro sacrificio nei toponimi della zona. Quella “Selva Nera”, così chiamata per la folta vegetazione che impediva alla luce di passare, divenne “Selva Candida” nei racconti dei primi cristiani, perché purificata dal sangue delle martiri Rufina e Seconda.