Veglia vocazionale a Santa Severa

Ogni secolo attraversato dalla Chiesa ha sentito sempre forte e necessario il bisogno di pregare per le vocazioni. Non perché servissero più consacrati o presbiteri, come è facile pensare anche oggi, ma perché ogni uomo e ogni donna potesse essere fedele alla profonda chiamata che nasconde il proprio cuore. Questo è l’intento del Centro di orientamento vocazionale (Cov) “Piccoli Passi Possibili” delle diocesi sorelle di Porto-Santa Rufina e di Civitavecchia-Tarquinia, che ultimamente sta crescendo grazie alla risposta entusiasta di alcuni giovani ben formati che si sono messi a servizio di questa realtà.

«Dobbiamo guardare alle vocazioni a 360 gradi», disse a chi scrive il vescovo Gianrico Ruzza nel 2022 quando gli affidò la responsabilità del servizio di annuncio vocazionale interdiocesano. Parole mai dimenticate che oggi hanno portato il gruppo operativo del Centro ad organizzare una veglia in preparazione alla prossima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che si celebra domenica prossima, incentrata proprio sulla diversità e la complementarità delle vocazioni.

Infatti, alla vigilia, il 10 maggio, le due diocesi del litorale si ritroveranno insieme al loro vescovo presso il castello di Santa Severa alle 19.30 per una veglia di preghiera e di adorazione fondata sulle tre parole della Giornata: credere, sperare, amare. Al termine della preghiera, dopo un conviviale buffet, la serata continuerà con tre ospiti che mostreranno il volto delle tre vocazioni più frequenti: quella sacerdotale con un prete di Nuovi Orizzonti, quella alla vita consacrata con una suora operaia Flammae Cordis, e quella matrimoniale con uno sposo dalla storia molto particolare.

Questo è un altro “piccolo passo possibile” per ricordare a tutti, giovani e adulti, che la pienezza della vita si raggiunge con un percorso fatto di conquiste semplici, ordinarie e lungimiranti, in contrasto con un mondo che ammalia con i suoi risultati di felicità veloci e a buon mercato. Infatti il Cov porta il nome di “Piccoli passi possibili” proprio per questa ordinarietà, derivata da una felice espressione della serva di Dio Chiara Corbella Petrillo, giovane sposa e madre molto cara alla terra portuense per il luogo della sua dipartita a Cerveteri.

Il Cov si ispira interamente alla sua figura perché riflette l’immagine di santità a portata di tutti i giovani, specie nel contesto romano. Una ragazza ventenne che ha vissuto la vita sfidando la morte e ha lasciato un segno indelebile di felicità e fedeltà contro ogni tristezza ed evasione. I giovani che si affacciano alle proposte del Centro ritrovano in lei e in Cristo la solidità di una speranza che non delude, di una fede che non marcisce, di un amore che libera da ogni mediocrità. Se vuoi scoprire di più questa realtà vieni a trovarci sabato prossimo al castello di Santa Severa: più che un sacerdote responsabile delle vocazioni conoscerai volti giovani che ti trasmetteranno solo con uno sguardo questa gioia di vivere.

Salvatore Barretta, responsabile del servizio vocazionale
 
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