Nigeria, un prete cattolico ucciso e uno ferito


fonte: Avvenire.it, 16/01/2023

Domenica mattina, in Nigeria, un gruppo di banditi ha attaccato, prima dell’alba, la residenza parrocchiale della chiesa cattolica di San Pietro e Paolo, a Kafin-Koro, nella regione di Paikoro e diocesi di Minna, uccidendo il parroco padre Isaac Achi e ferendo alle spalle il suo collaboratore padre Collins, mentre tentava di scappare. Come riporta Vatican News all’accorrere delle forze di sicurezza, gli aggressori hanno lasciato l’abitazione dandola alle fiamme e provocando così la morte di padre Achi.

Confermando il violento e tragico attacco, avvenuto intorno alle 3 del mattino, il responsabile delle relazioni pubbliche della polizia nello Stato, Wasiu Abiodun, ha dichiarato che "i banditi hanno tentato di entrare nella residenza, ma non ci sono riusciti, e hanno dato fuoco alla casa, mentre il reverendo padre è morto carbonizzato". Le squadre tattiche della polizia di Kafin-Koro, ha riferito Abiodun, "sono state immediatamente inviate sul posto, ma i teppisti sono fuggiti prima del loro arrivo". Il corpo senza vita di padre Isaac è stato recuperato, "mentre padre Collins è stato portato in ospedale per essere curato". Il commissario di Polizia del Comando dello Stato, Ogundele Ayodeji, ha inviato una squadra di rinforzo nella zona "e sono in corso gli sforzi per arrestare gli assalitori, mentre sono iniziate le indagini sul tragico attacco". Dando anch'essa via Twitter la notizia, la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre riferisce che "in Nigeria stamane padre Isaac Achi è stato ucciso e bruciato mentre il suo assistente padre Collins Omeh è rimasto gravemente ferito. Padre Isaac era un sacerdote anziano della diocesi cattolica di Minna, Stato del Niger. Acs-Italia prega affinché la sua anima possa riposare in pace!".

L'aggressione alla residenza parrocchiale in Nigeria è stata condannata da Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, che ha parlato di "un attacco codardo e disumano". Tajani ha poi espresso le sue condoglianze ai fedeli, "apprezzando la pronta risposta delle forze dell'ordine. Auspico che le istituzioni consegnino quanto prima i responsabili alla giustizia, affrontino le cause profonde di questo gesto criminale e rafforzino le misure per la protezione dei cristiani nigeriani". Quindi, ha lanciato un appello "a tutti i governi a proteggere le minoranze cristiane" ed ha ricordato che "presto" nominerà un inviato speciale per tutelare i diritti dei cristiani nel mondo.

Intanto, l'esercito della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) ha dichiarato che un ordigno è esploso in una chiesa nella provincia del Nord Kivu e ha provocato morti e feriti. Il portavoce militare Antony Mualushayi ha affermato che "l'atto terroristico" è avvenuto in una chiesa pentecostale nella città di Kasindi, nel Nord Kivu, che si trova al confine con il vicino Uganda. A seguito dell'esplosione, ha aggiunto, un cittadino keniota è stato arrestato ma non è chiaro se sia lui l'autore. Alcune ore dopo è arrivata la rivendicazione da parte del ramo del Daesh in Africa centrale, l'Iscap. I jihadisti hanno riferito di aver piazzato e fatto esplodere un ordigno, provocando "decine" di morti e feriti tra i "cristiani", ed hanno minacciato ulteriori attacchi.

La Repubblica Democratica del Congo è il Paese che sarà visitato dal prossimo 31 gennaio, prima di recarsi in Sud Sudan, da papa Francesco, che però nel nuovo programma del viaggio non ha più inserito la tappa a Goma, capoluogo del Nord Kivu, proprio a causa dell'avanzare della guerriglia. Nel secondo giorno a Kinshasa è comunque previsto, presso la Nunziatura apostolica, un incontro del Pontefice "con le vittime dell'est del Paese".