«Agro portuense»

«Intravedo nelle belle pagine che ci consegni un amore sincero per questa terra, per i misteri che essa ci svela in continuazione, per la storia che la accompagna, per le vite che la abitano». Sono alcune delle riflessioni scritte dal vescovo Gianrico Ruzza a Egildo Spada per la presentazione del suo libro Agro portuense. Non potendo partecipare all’evento di domenica scorsa nella Sala Ruspoli, il presule ha inviato all’autore una lettera di apprezzamento. Nel messaggio il presule ha salutato il Comune di Cerveteri attraverso il sindaco Alessio Pascucci.

Presenti tra gli altri don Gianni Sangiorgio della parrocchia di Santa Maria Maggiore Cerveteri, l’assessora alla cultura Federica Battafarano, l’assessora all’ambiente Elena Maria Gubetti. Con l’autore ha dialogato Elio Di Michele, storico del territorio, aiutando i presenti ha scoprire la ricchezza di questo terzo «taccuino di viaggio» edito da Il Formichiere. Dopo aver raccontato le Valnerina e la valle Tiberina della natia Umbria, l’autore ha scelto di confrontarsi con la terra che lo ha accolto da giovane, scegliendo alcuni luoghi simbolici tra Cerveteri, Fiumicino, Santa Marinella e quella zona della periferia romana ancora immersa nella natura.

Dalla discussione con lo scrittore e poeta sul testo è emersa l’immagine di un viaggio esistenziale attraverso la conoscenza della storia collettiva di un territorio, affinché, come ha scritto il vescovo, gli abitanti attuali «abbiano conoscenza del passato, prendano a cuore il patrimonio delle tradizioni locali e contribuiscano a valorizzare il bene comune di cui tutti dobbiamo sentirci responsabili».

Foto Lentini