Quarant'anni fa l'alluvione di Santa Marinella

Il 2 ottobre del 1981 un’alluvione provocò morte e distruzione a Santa Marinella. Rimasero uccise sei persone. «Sei vittime che ci devono far riflettere sulle nostre responsabilità, sulle attenzioni che dobbiamo avere nei confronti della natura» ha detto don Salvatore Rizzo, parroco di San Giuseppe, nella Messa in occasione dei 40 anni dalla tragedia.

«Ognuno di noi è chiamato a svolgere su questa terra dei ruoli, a realizzare progetti, cercando sempre di essere coerenti e partecipi, non essere mai approssimativi » e a «non far ricadere le nostre responsabilità o le nostre colpe sugli altri».

Cristo, ha spiegato il sacerdote, si è adoperato ad aiutare gli uomini ad amare tutti e a non far mai del male a nessuno, nemmeno ai nemici: «Bisogna fare del bene!». Ad ogni donna e uomo «viene affidata una porzione di territorio, ognuno deve sentirsi responsabile e corresponsabile perché il tutto sia sempre fiorente e utile per gli altri».

L’impegno comune deve rivolgersi a rendere il mondo più vivibile per se stessi e per tutti gli altri: «Il primo amore è quello di migliorare sempre di più il posto che occupiamo, attraverso i piccoli gesti, come le gocce che messe insieme formano il mare». Il cambiamento è possibile se si comprende di essere chiamati ad esercitare un nuovo stile di vita a partire da quello che noi facciamo: «Cerchiamo di essere protagonisti e non spettatori.

Cerchiamo di ascoltate questo Dio che ci aiuta a portare le sofferenze: ”venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi ed io vi ristorerò”». Non va dimenticato il dolore di chi ha perso i suoi cari perché - sottolinea rimanendo prossimi nella sofferenza degli altri impariamo «a sentirci gli uni vicini agli altri». Si è fatto e si continua a fare tanto «per dare serenità e voglia di vivere in questa nostra cittadina di Santa Marinella», ha concluso don Rizzo: «Non fermiamoci, adoperiamoci a fare di più e sempre meglio. Preghiamo per Eleo Pallotti, Alberto Fantozzi, Anna Cosimi, Fiorella Cangini, Alfredo Battistelli e Mario Cleri».