Una croce portata ogni giorno

(nella foto: pellegrinaggio della Diocesi a Lourdes, settembre 2008)
 

Diciannove anni fa, era un caldo pomeriggio domenicale, Monsignor Gino Reali, che lasciava la sua diocesi di Spoleto – Norcia di cui era vicario generale, faceva il suo ingresso nella Cattedrale de La Storta, festosamente accolto dai sacerdoti, dai religiosi e dal popolo, presenti le autorità civili e militari del vasto territorio della Diocesi Portuense. Era trascorso quasi un anno dalla vacanza della sede, per il trasferimento di Monsignor Antonio Buoncristiani a Siena. 

Quello che fino a pochi giorni prima era “Don Gino”, diventava per noi colui che porta ed annuncia il mistero della croce e della risurrezione, misericordia di Dio per il mondo intero - essendo nominato dal Papa San Giovanni Paolo II Vescovo della nostra Diocesi. Il prossimo 5 maggio, quel ministero arriverà a quota diciannove, avviandosi a diventare uno degli episcopati più lunghi, per ora secondo solo a quello del Cardinale Eugenio Tisserant, pastore e rifondatore della nostra Chiesa dal 1946 al 1966.

In tema di anniversari, ricordiamo anche che il prossimo 31 luglio Mons. Reali celebrerà 50 anni di ordinazione presbiterale, ricevuta non nella Cattedrale di Spoleto (che non era ancora stata unita alla Diocesi di Norcia) ma nel suo paese natale, Monteleone di Spoleto, per l’imposizione delle mani di Mons. Angelo Scola.

Date e storie di vita che segnano il cammino della nostra famiglia diocesana e che ci portano a ringraziare anzitutto il Signore (da lui “ogni paternità prende nome”) ma anche colui che, quale successore degli Apostoli, è stato chiamato ad incarnare e a garantire la comunione di tutti con la grande Chiesa di oggi e di ieri ed ha il merito di aver risposto a quella chiamata, mettendosi generosamente a servizio della missione.

“Ricordare”, render presente nel cuore un fatto del passato, è quindi un dovere di gratitudine verso colui che porta la croce – pettorale, sì, ma non solo – e la porta con coraggio perchè è l'unico segno di speranza e salvezza per il mondo. Non è certo da solo a portarne il peso: ha accanto tanti bravi sacerdoti, tanti laici collaboratori nelle Parrocchie, le famiglie religiose maschili e femminili, i giovani, tantissime persone che, tutte insieme, animano la vita spirituale e pastorale delle nostre comunità che formano la bella e gloriosa Diocesi di Porto – Santa Rufina.

Ci saremo tutti quindi, o di persona o seguendo la celebrazione sul web, Mercoledì 5 Maggio, alle ore 11.00, nella Chiesa Cattedrale, per unirci all'offerta del sacrificio, mettendo sull’altare il nostro grande “grazie” al Vescovo per quello che ha fatto e che fa, per chiedere al buon Dio di rinnovare l’effusione dello Spirito Santo che non dovrà mancare di sostenerlo in quest’ultimo tratto di cammino.   (RED. - r.l)