«Adesione totale alla Risurrezione»

L’immagine del vescovo che alita sull’ampolla del Crisma raccoglie tutto il significato della Messa che prende il nome da quest’olio. Il pastore si fa portatore dello Spirito Santo ricevuto in pienezza nella sua ordinazione episcopale con la successione apostolica e con quello stesso olio che consacra. Un segno della forza che sorregge la Chiesa e dona forza a tutti i suoi membri. Nella diocesi di Porto-Santa Rufina la celebrazione in cui il vescovo ha benedetto oltre al Crisma gli oli per i catecumeni e per gli infermi ha avuto luogo il Mercoledì Santo. La comunità della cattedrale dei Sacri Cuori di Gesù e Maria ha allestito la chiesa madre in modo da garantire il rispetto delle disposizioni per l’emergenza sanitaria. In questa celebrazione il presbiterio rinnova la sua adesione alla vocazione di ognuno dei suoi membri e riconferma l’appartenenza alla Chiesa particolare unificata nella persona del vescovo diocesano. Il ricordo dello scorso anno, quando le chiese erano chiuse ai fedeli laici e solo i sacerdoti potevano partecipare alle liturgie della Settimana.

Santa, torna veloce nella riflessione del vescovo Reali che ricorda il tempo della prova e della fatica vissuto in questi dodici mesi. «Pensiamo a quante contraddizioni accompagnano la nostra esistenza» ha detto il presule ricordando che «noi», sacerdoti, «dobbiamo rispondere a una rinnovata adesione alla verità della risurrezione di Cristo e della risurrezione di tutti in Cristo a un mondo che diventa sempre più fragile e debole. E dobbiamo indicare quelle strade per approfondire la nostra fede nella Risurrezione». Lo stile e la sincerità per essere testimonianza vera del Vangelo trovano un’icona nella donna senza nome con cui la Settimana Santa ha avuto inizio nella Domenica delle Palme. Il vescovo ha collegato l’unzione di Gesù a quello della donna che rompe il vaso di alabastro per cospargere di olio il capo di Cristo.

L’atteggiamento riservato alla donna dagli indignati dal suo «spreco» rivela la loro ipocrisia, e riprendendo quanto detto dal vescovo durante la riflessione di domenica scorsa: «Lei ci avverte di non prendere a prestito i poveri per parlare di carità quando quella che facciamo non è carità». Nella Messa crismale con il suo simbolico richiamo all’unità di tutta la Chiesa, e quindi al successore di Pietro per il quale la Chiesa portuense sente un particolare vicinanza storica e geografica, il vescovo ha comunicato l’indizione di un sinodo diocesano che avrà inizio a Pentecoste.

Simone Ciampanella