«Come Gesù Cristo, costretti a fuggire»

Il 27 settembre ricorre la Giornata mondiale per il migrante e il rifugiato. La celebrazione diocesana si terrà in cattedrale alle 18.30. Rispetto alle precedenti edizioni la situazione di emergenza sanitaria impone un programma più asciutto. In chiesa saranno presenti solo i rappresentanti dei gruppi e non ci saranno le esibizioni artistiche. Ma, un’edizione dedicata tutta alla preghiera potrà aiutare a riscoprire le ragioni di fondo della la Giornata. A maggior ragione nel Giubileo diocesano per i 900 anni dell’unione di Porto–Santa Rufina, in cui il vescovo Reali vuole evidenziare l’esperienza della comunione e della missionarietà, dunque dell’accoglienza come invita di continuo Papa Francesco. Nel Messaggio per la Giornata il pontefice indica la fuga in Egitto del piccolo Gesù come esperienza dolorosa che molti vivono oggi: «In ciascuno di loro è presente Gesù, costretto, come ai tempi di Erode, a fuggire per salvarsi. Nei loro volti siamo chiamati a riconoscere il volto del Cristo affamato, assetato, nudo, malato, forestiero e carcerato che ci interpella. Se lo riconosciamo, saremo noi a ringraziarlo per averlo potuto incontrare, amare e servire».

LIbretto della celebrazione