Un sabato di Sacra Scrittura, musica e arte

Un suggerimento spirituale in preparazione della Settimana Santa, questo era stato proposto dal Consiglio Pastorale, con la collaborazione dei vari gruppi parrocchiali e il placet del parroco della chiesa San Francesco d’Assisi di Marina di Cerveteri, Mons. Domenico Giannandrea: creare un’iniziativa in cui si mescolassero, in alternanza significativa, Sacra Scrittura, musica e arte. Tanto più che sabato 6 aprile alle ore 19 (subito dopo la messa prefestiva delle ore 18) era stata convocata una riunione con tutte le famiglie i cui figli frequentano il corso di catechismo per ricevere la Prima Comunione. Un momento quindi di riflessione guidata, sul Mistero della Morte e Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, in sostanza la volontà di vivere la Quaresima (che ormai sta volgendo al termine) in un modo diverso: oltre la penitenza, il digiuno e la preghiera infatti in attesa della Santa Pasqua le persone possono predisporsi anche attraverso queste occasioni.

Dunque, allietati dalle musiche del maestro Marco Luchetti e dai canti liturgici della corale polifonica “Vincenzo Ricci Bitti” di Cerveteri si è subito creata un’atmosfera di silenzio e devozione. La proiezione delle slide sulla Genesi, la Creazione, sottolineata nei vari passaggi dal sassofono di Luchetti hanno instaurato un’aria di raccoglimento, nonostante la presenza di numerosi bambini. Situazione molto suggestiva anche la deposizione dei ministranti di candelabri accesi ai piedi del crocifisso, o la testimonianza commovente della responsabile Caritas parrocchiale, Cristina Portunato, che ha ripercorso vent’anni di questo servizio. Quindi ci sono stati i brani intonati con intensità e le letture interpretate da Salvatore Uroni e Carla Ciani che hanno intensificato e reso ancora più significativo la situazione solenne che si stava vivendo.

E le stesse proposte di brani evangelici di Giovanni, San Paolo, Luca sono stati altrettanti spunti di riflessione per meglio essere calati nella realtà quaresimale. Così quando l’evangelista Giovanni scrive <<Figlioli ancora per poco io sarò con voi…>> (13, 33.36-38) il pensiero si concentra sulla figura di Pietro disposto a dare la vita per Lui… (mentre Gesù invece sa che lo rinnegherà) concludendo che soltanto con la preghiera autentica il cristiano sarà forte e non lo rinnegherà. Altra lettura tratta dal discorso ai Filippesi dell’apostolo Paolo <<pur essendo di natura divina... spogliò sé stesso, assumendo la sua condizione di servo…obbediente fino alla morte e alla morte di croce>> (2, 5-11). Da qui la riflessione “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù, dobbiamo far maturare in noi la virtù dell'umiltà; la disponibilità a servire il prossimo, specialmente i più bisognosi; l'adesione generosa alla volontà di Dio”.

Quindi la lettura dell’evangelista Luca <<Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina sé stesso?» (9,22-25). E il relativo ragionamento “Il tempo quaresimale è tempo della croce: una croce non soltanto venerata e adorata; una croce costruita in mille modi, portata con fede e con serenità, come risposta di amore al Signore. Poi, come per Gesù, ci sarà la vita nuova, ci sarà la Pasqua eterna”. Infine, l’ultimo brano tratto sempre da Giovanni <<…Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna…>> (3,14-19). Ecco “Non ringrazieremo mai abbastanza il Padre celeste del preziosissimo dono del suo Figlio per la nostra salvezza. Durante la Settimana Santa che ci apprestiamo a vivere, preghiamo con fede perché́ tutti accolgano il Signore Gesù̀ Cristo, così che “chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”. È stata dunque un’esperienza positiva sicuramente da ripetere: quando il coraggio e la voglia di cambiare portano a risultati condivisi da tutti. 

Danila Tozzi