Il vescovo celebra il Natale a Castelnuovo di Porto

Il nostro vescovo Gino Reali, che presiede la carità di Cristo nella Diocesi, come gesto di vicinanza, ha deciso di celebrare la Messa nel giorno di Natale nella parrocchia di Santa Lucia a Pontestorto, frazione di Castelnuovo di Porto, per portare conforto alle persone che soffrono: i poveri, gli ammalati e i rifugiati del Centro di accoglienza per richiedente asilo (Cara), che ha sede nel territorio parrocchiale. «Con questa mia visita – ha detto monsignor Reali – rendo omaggio a questa comunità così bella, dove le persone danno testimonianza di fede, speranza e carità. Voi infatti insegnate cosa sia la carità offrendo un po’ di serenità a donne, uomini e bambini che affrontano viaggi faticosi e dolorosi. Dobbiamo sempre ricordare che tutti gli uomini sono figli di Dio e ognuno è una ricchezza. Il Natale ci ricorda proprio questo, il Signore non è un'idea: Gesù entra nella mia storia personale, mi cambia, mi chiede di guardare gli altri come fratelli. Quel bambino nato nella precarietà, ci fa capire che le tenebre non prevarranno, egli ci insegna ad avere un cuore aperto, ad accogliere la vita in tutte le sue forme e le persone che ci sono accanto, in particolare i poveri. 

Tutta la comunità ha ringraziato il vescovo per questo bel gesto di comunione e di carità che incoraggia ad andare avanti nel servizio. Presente anche Riccardo Travaglini, sindaco di Castelnuovo di Porto, che dopo la Messa è andato al Cara per il pranzo con gli ospiti. Uno dei segni di amicizia della città verso queste persone. Con il Comune di Castelnuovo di Porto, la Caritas parrocchiale il 20 dicembre aveva organizzato una cena di solidarietà invitando quegli ospiti del Cara che hanno fatto volontariato nei lavori socialmente utili o che frequentano la parrocchia, persone senza fissa dimora e famiglie bisognose, nazionali e straniere, assistite dalla parrocchia.

Proprio in questo periodo c’è la possibilità dell’espulsione di tante persone da questi centri di accoglienza. Per cui cresce la preoccupazione della parrocchia, del sindaco e anche della popolazione più consapevole per le conseguenze sociali e umanitarie.

Padre José Manuel Torres Origel, S. di G., parroco

(foto Lentini)

(27/12/2018)