Nati per essere beati

Prendendo spunto dal Vangelo delle Beatitudini di Mt 5, 1-12 proclamato nella Solennità di tutti i Santi, gli Amici del Silenzio insieme alle sorelle Figlie della Chiesa che vivono a Santa Maria del Silenzio hanno organizzato una tre giorni insieme dal 31 sera al 3 novembre, vissuti nella gioia, nella fraternità e nell’amicizia. L’approfondimento delle Beatitudini ha avuto diverse angolature, prima fra tutte l’amicizia condivisa e goduta con grande semplicità e accoglienza da parte degli Amici del Silenzio convenuti a Roma dal nord al sud d’Italia per ritrovarsi a questo appuntamento divenuto ormai, incontro annuale e formativo sulla possibilità di vivere la vita contemplativa a partire dal Battesimo e nelle differenti situazioni di vita.  Infatti gli Amici del Silenzio, sono uomini e donne che in forza del proprio Battesimo vogliono vivere in pienezza l’appartenenza alla Chiesa come figli, riconoscendosi nel dono Carismatico dato dallo Spirito a Madre Maria Oliva Bonaldo, Fondatrice delle Figlie della Chiesa, sottolineandone l’aspetto contemplativo. 

Queste persone accostando in vari momenti e tempi, in svariate circostanze liete o di sofferenza la piccola comunità di Santa Maria del Silenzio, hanno trovato un terreno opportuno alla loro crescita umana e spirituale e così, con il passare degli anni si è creata una rete di amicizia disposta a condividere l’amore alla Chiesa, l’amore alla Parola, l’amore all’Eucaristia, l’amore al silenzio. E di crescita non solo se ne parla ma si constata in verità nella loro stessa vita perché, da assidui frequentatori della Parola di Dio sono passati a proporre loro stessi la Parola nella forma della Lectio Divina, sia nelle loro Parrocchie di provenienza, sia nelle loro stesse case radunando altri “assetati di Dio” e spezzando insieme la Parola, così come è stato fatto da Filippo Fatiga degli Amici del Silenzio di Roma Ponte Galeria, il 2 novembre sul Vangelo delle Beatitudini di Matteo.

Anche nella dimensione del silenzio c’è stata una crescita; da frequentatori del silenzio e quindi praticando il silenzio adorante, piano, piano si riesce a mettere in atto quella relazione interiore che fa la differenza nella vita delle persone perché la dimensione del silenzio, dà corpo e spessore a ciò che ci accade, ci fa accorgere della vita che ci attraversa, dal filo d’erba che cresce silenzioso ai volti di casa che d’improvviso prendono contorni mai visti prima. In questo sono stati aiutati dall’amicizia con Antonella Lumini, eremita di città a Firenze che, incontrata già in altre occasioni, il 2 novembre ha magistralmente comunicato il suo trascorso, trascinando tutti nel vortice della Presenza che abita la vita fino a far fare esperienza di silenzio assoluto a tutta l’assemblea che contava circa una settantina di persone. 

Ma il cuore di tutto questo e della festa è stata l’Eucaristia vissuta il primo di novembre insieme al nostro  Pastore Monsignor Gino Reali che da sempre presiede questa Eucaristia, insieme al Parroco P. Emanuele e i confratelli Missionari della Fede. Una festa di casa non privata ma con la partecipazione piena del coro della Parrocchia, Chiesa una e unita in comunione come un solo Corpo Mistico, tanti amici della zona di Ponte Galeria che ormai sanno che la sera dei Santi c’è festa a Santa Maria del Silenzio. Così pure l’Eucaristia per tutti i defunti nel giorno della Commemorazione dei fedeli defunti presieduta da Mons. Giovanni De Michele, Direttore dell’Ufficio Catechistico della nostra Diocesi che da grande catecheta ha saputo stare con i grandi e con i piccoli, godendo della loro fantasia che ha immaginato Il nostro Paradiso con i nomi dei nonni, zii, e genitori defunti.

L’approfondimento dell’essere nati per essere beati è proseguito sabato 3 con la testimonianza e il racconto ancora vivo di Carlo Mocellin di Bassano (VI), marito di Cristina Cella Mocellin morta a 26 anni dando alla luce il loro terzo figlio e oggi in processo di Beatificazione. Molto toccante e interessante il proseguo della vita di Carlo da giovane vedovo che ha dovuto pian, piano mettersi al passo della sua Cristina sulla strada della santità perché, l’eredità lasciata da Cristina non è stata facile da gestire e solo dopo dieci anni ha iniziato a capire che la vita di Cristina non era solo sua e della sua famiglia ma apparteneva a tutta la Chiesa. Così si è deciso a pubblicare il Diario di Cristina che è una testimonianza di amore puro verso Dio, la sua famiglia e la Chiesa. Rendiamo grazie a Dio e a Maria Regina di tutti i Santi per la raccolta di questi frutti nati in seno ad una piccola comunità che del Primato di Dio fa il motivo della sua feconda vita di offerta alla Chiesa nel silenzio.

Amcii del Silenzio

(16/11/2018)