Un Santo straordinario

Quest’anno la Festa di San Pio è coincisa con la giornata festiva domenicale e la comunità parrocchiale del Corpus Domini alla Massimina l’ha voluta celebrare con una particolare solennità, recandosi, subito dopo la S. Messa vespertina, presso la monumentale statua del Santo che domina l’antistante ampio cortile della Parrocchia per un omaggio floreale e la recita dei Vespri Solenni che di consuetudine si fanno in Chiesa ogni Domenica. Nel corso della Celebrazione all’aperto, seguita da un considerevole numero di fedeli, il vicario parrocchiale P. Renato, in assenza del parroco P. Luigi Amato ha preso la parola, tratteggiando il profilo essenziale del Santo, richiamandosi al giudizio espresso su Padre Pio dall’allora Papa Benedetto XV che lo definiva: “Un uomo straordinario, di quelli che Dio manda di tanto in tanto sulla terra per convertire gli uomini”. Infatti, Padre Pio è stato l’apostolo della Riconciliazione e della Misericordia, consumando l’intera vita nel suo confessionale. Nella conclusione, P. Renato ha raccontato del suo rapporto personale con il Santo, suo conterraneo, accennando ad alcuni tratti di un suo diario e ringraziato per la devota partecipazione di tutti.

Padre Renato Spallone


Nel ricordo di un fiore per dire grazie a P. Pio 
 
Sono legato spiritualmente alla figura del Santo del Gargano, San Pio da Pietrelcina che ho conosciuto da ragazzo, per la prima volta, nel 1948, insieme al gruppo d’aspiranti dell’A.C.I. del mio paese Casalnuovo Monterotaro (FG), assistendo alla sua S. Messa, celebrata all’alba nella primitiva chiesetta di Santa Maria delle Grazie a S. Giovanni Rotondo. Posso affermare che la decisione presa l’anno successivo, di entrare nel seminario rogazionista, è stata in parte cagionata da quest’incontro che mi aveva segnato profondamente. In seguito, altre volte mi sono recato a S. Giovanni Rotondo per P. Pio, quando da studente tornavo per le vacanze al mio paese, non molto distante da S. Giovanni. 
Poi, in occasione dei suoi funerali nel settembre 1968, risiedendo in Trani (Ba), novello sacerdote, sentii forte il desiderio di partecipare all’evento, portando con me due seminaristi e due bambini orfani dell’Istituto Antoniano di Trani, in divisa da marinaretti. 
Ricordo di aver trovato posto, coi miei ragazzi, vicinissimo al carro che portava il corpo del Santo, protetti da due cordoni del servizio d’ordine composto di frati e dalla polizia. E quando il corteo aveva raggiunto il centro Città, il sole era già sul tramonto ed io ero preoccupato di tornare a casa in Istituto a Trani con l’oscurità, avendo da poco iniziato a guidare l’auto. Decisi allora di abbandonare il corteo e chiesi al servizio d’ordine di farci un po’ di spazio per andare via. Fui, intanto, attratto dalla gran quantità di garofani rossi che circondavano la bara di P. Pio e in quel medesimo istante ebbi l’irresistibile tentazione d’intascare un mazzetto di quei bellissimi garofani e andar via con i miei alunni. Qualcuno della folla, allora, cominciò a strapparmeli di mano, ma ne salvai alcuni: uno dei quali, poi, lo conservai gelosamente tra le pagine di un testo scolastico di Teologia. Ora quel fiore, vecchio di cinquant’anni e conservato con cura e devozione quale reliquia, lo porto con me per ringraziare il Santo della vocazione e della carica che il Signore mi dà ogni giorno per vivere il mio sacerdozio”.

P. Renato Spallone