Fiumicino, la giornata dei migranti e dei rifugiati

Se l’immigrazione rappresenta oggi una questione cruciale, nella diocesi di Porto–Santa Rufina indica, invece, un carattere essenziale della sua storia. L’origine stessa dell’antica Chiesa di Porto è attribuita a uno straniero, Pietro: l’apostolo in viaggio verso Roma trovò rifugio presso il porto imperiale di Claudio. Per secoli il territorio ha continuato ad essere battuto da popoli differenti, da pellegrini, da santi e da martiri venuti da altri paesi.

Per questo i verbi accogliere, proteggere, promuovere e integrare, scelti da papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, sono ben presenti nell’azione pastorale diocesana.

«Ogni forestiero che bussa alla nostra porta – scrive il pontefice nel messaggio per la Giornata – è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca. Il Signore affida all’amore materno della Chiesa ogni essere umano costretto a lasciare la propria patria alla ricerca di un futuro migliore» 

Quest’anno la Giornata, che cade il 14 gennaio, sarà celebrata a Fiumicino nella parrocchia di Santa Paola Frassinetti. Rispetto alle precedenti edizioni è stato introdotto un momento di formazione per gli adolescenti il sabato precedente dalle 15.30. Un’iniziativa per aiutare i ragazzi a comprendere perché loro coetanei debbano abbandonare la propria terra e rischino ad ogni costa di arrivare in Italia e in Europa.

La domenica si inizia alle 16 con la rassegna delle comunità presenti in diocesi. Canti, musica e ballo per mostrare attraverso l’arte la ricchezza delle cultura. Alle 18 si tiene la Messa animata dalle comunità presenti.

(09/1/2018)

Enzo Crialesi