Avvento di fraternità

«Vigilanti nella parola ed operosi nella carità». Quando? Sempre, per lo meno così chiede la liturgia del primo lunedì di Avvento. Con questa orazione imploriamo Dio perché sappiamo essere pronti quando Cristo verrà e busserà alla porta. Quei due atteggiamenti, che dovremmo fare nostri, sono ripresi da Caritas Porto–Santa Rufina per l’"Avvento di fraternità" nelle comunità diocesane. 

L’attesa del Natale, scrive il direttore don Emanuele Giannone assieme all’equipe, è un tempo di grazia per tutta la comunità in cui abbiamo la possibilità di rinsaldare la fraternità che ci lega gli uni agli altri e così riscoprire la gioia di una solidarietà concreta verso chi è più in difficoltà. In questo percorso di attenzione agli ultimi è fondamentale l’animazione delle Caritas parrocchiali che, attraverso le loro condivisioni e le loro iniziative, aiutano ad essere sensibili verso la sofferenza dei poveri.

Nella lettera indirizzata ai parroci sono suggerite due iniziative: il sostegno ai poveri della parrocchia e quelle ai poveri della diocesi di Mangochi. Nella IV settimana di Avvento, le offerte raccolte nelle celebrazioni saranno destinate alle esigenze delle Caritas parrocchiale per aiutare le persone in difficoltà della comunità. È il momento propizio per le parrocchie per dotarsi di un fondo, una vera e propria cassa, a loro disposizione per intervenire con prontezza alle emergenze degli indigenti. Il dato della povertà economica è in crescita, indicando una diffusione trasversale di incapacità di molte famiglie a procurarsi il pane quotidiano.

L’altra proposta riguarda la missione nata nel 2000 che lega la Chiesa portuense a quella malawiana. Il cuore della missione è a Koche, un villaggio che si affaccia lungo l’unica strada principale, dove c’è la chiesa, l’ospedale, l’asilo, la casa parrocchiale e quella delle suore. Con il servizio don Federico Tartaglia, parroco in Africa per nove anni, è cresciuta una fraternità segnata da alcune tappe importanti: l’avvio di progetti di volontariato e la visita del vescovo Reali nel 2007 per la dedicazione della chiesa parrocchiale di Santa Maddalena di Canossa. Nel 2016 è nata una nuova fase della missione. Il vescovo ha deciso di impegnarsi con l’invio di due missionarie fidei donum laiche, Alessia D’Ippolito e Emanuela Villanucci, che attualmente si adoperano per il supporto materiale ma soprattutto umano delle persone più bisognose nei villaggi adiacenti la parrocchia e in quelli dell’intera missione. I progetti che più impegnano le missionarie e la diocesi, a livello sia economico che psicologico, riguardano il sostegno alimentare e l’assistenza sanitaria delle persone. Dieci euro per il rifornimento alimentare per un mese ad una persona, un euro e quaranta centesimi per la prestazione medica di base e sette euro per una cura specialistica. Sono cifre con cui in Italia si paga una ricarica del cellulare o un caffè molto costoso; in Malawi invece rappresentano il costo della vita o della morte. È possibile donare mediante bonifico bancario (Iban: It54H0760103200000035438696 intestato a diocesi Porto Santa Rufina – Centro Missionario Diocesano con le causali: progetto Grace e/o sostegno alimentare) o attraverso il proprio parroco.

Simone Ciampanella

(30/11/2017)