Festa delle Sante Rufina e Seconda

La festa della sante Rufina e Seconda, che si celebra domani nella parrocchia loro dedicata a Casalotti dalle 18.30, rappresenta un po’ l’occasione per tirare le somme dell’anno pastorale, che inizia il 5 ottobre con la memoria di sant’Ippolito, primo vescovo di Porto e patrono di Fiumicino, e compie il giro di boa il 19 gennaio quando la Chiesa portuense ricorda i santi Mario, Marta, Audiface e Abaco.

Il 10 luglio rappresenta solo una conclusione simbolica delle attività perché di fatto l’impegno nella comunità non diminuisce affatto. È noto infatti, soprattutto alle famiglie, che nei mesi estivi le parrocchie sono un fermento di oratori, GrEst, campi, che raccolgono migliaia di adolescenti e giovani. E poi c’è il mare, che bagna la diocesi di Porto lungo 60 chilometri del litorale settentrionale del Lazio. Da Fiumicino a Santa Marinella, passando per Ladispoli e Cerveteri, la presenza dei villeggianti raddoppia la popolazione residente.

La preghiera per le due martiri si pone dunque come un momento di benedizione per le azioni pastorali estive, con uno sguardo attento ai giovani, che sono i protagonisti delle proposte fatte nelle parrocchie. E allora la festa delle giovani patrone diventa una festa dei giovani, in cui i ragazzi si possono rivolgere a queste loro coetanee per attingere il senso della loro fede. La tradizione vuole che in questo giorno il vescovo dia il mandato a coloro che partono per le destinazioni proposte dall’Ufficio missionario diocesano, quest’anno Italia, Romania e Tanzania con l’associazione “Venite e vedrete”. Dopo mesi di preparazione attraverso il corso di formazione VolEst, i volontari missionari prenderanno servizio nel Cara di Castelnuovo di Porto, dal 28 luglio al 3 agosto, e nell’orfanotrofio di Bacau (Romania) dal 17 luglio al 12 agosto.

Il vescovo Reali affiderà lunedì a ognuno di loro una grande responsabilità: essere ogni giorno, in ogni parola e azione che svolgeranno, il volto della Chiesa che li invia. Non vanno lì per conto proprio ma come portatori di un compito di evangelizzazione e carità che tutti i fedeli affidano loro.

Ed è nella testimonianza di Rufina e Seconda che possono ritrovare la ragione di questo andare e tornare, perché missionari non lo si è solo in quei giorni passati ad aiutare. Una volta tornati i missionari hanno davanti la fase forse più importante: condividere l’esperienza di umanità che hanno guadagnato sul campo.

Il 10 luglio rappresenta anche una tappa del percorso che la Chiesa portuense ha deciso di percorrere in preparazione al Sinodo del 2018, che avrà come tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Quella di domani sarà la sesta tappa di questo cammino, che è iniziato a Santa Maria Maggiore, nella veglia per la Vigilia delle Palme, in cui i giovani del Lazio hanno pregato insieme a papa Francesco. 

Nella seconda tappa il vescovo Reali ha incontrato i giovani del VolEst. Il terzo appuntamento è avvenuto durante l’inaugurazione del Centro pastorale di Santa Paola Frassinetti a Fiumicino. In quell’occasione i giovani hanno ascoltato e dialogato con il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi. È seguito poi un appuntamento celebrativo, coinciso con l’ordinazione sacerdotale di Salvatore Barretta e Giuseppe Curtò. Il penultimo incontro, rivolto a parroci ed educatori, si tiene sabato 8 al Centro pastorale diocesano per riflettere insieme sulle domande proposte alla fine del documento preparatorio del Sinodo.

Simone Ciampanella
(07/07/2017)